Chi pensa che il livello tecnologico dell'illuminazione domestica sia ancora limitato all'accensione e spegnimento di qualche lampadina è fuori strada: complici anche i risvolti artistici di questo argomento, da qualche anno assistiamo a una forte spinta tecnologica sotto questo versante, con importanti ripercussioni (anche) all'interno delle mura domestiche. Se dieci anni fa il concetto di illuminazione domestica ci coinvolgeva solo nel momento di cambiare la lampadina per una uguale o quasi, oggi tra sistemi domotici, LED e luci gestibili via rete tramite scenari preimpostati, è possibile trasformare casa in un'opera d'arte vivente. Lo scopo di questo servizio non è offrire un approfondimento tecnologico a chi già mastica l'argomento, ma piuttosto suscitare curiosità per un settore di cui si parla poco evidenziandone lo "stato dell'arte" e e le prospettive future, fungendo anche da guida all'acquisto delle soluzioni esistenti: qualora ci fosse interesse, potremo poi approfondire ognuno dei temi toccati.
Dai LED all'home automation, quando l'hi-tech incontra la luce
Il settore dell'illuminazione (domestica e non) è andato incontro a un processo evolutivo molto importante nell'ultimo decennio, passando da una pura e semplice necessità a un ambito in cui sperimentare soluzioni hi-tech, domotiche e artistiche. La tradizionale lampadina a incandescenza, che ci ha accompagnato per generazioni con il suo calore "ingestibile" (guai a toccarla accesa) e il suo sottile filamento metallico, è andata incontro a un processo di graduale messa al bando che ha raggiunto nel settembre 2012 il suo stadio finale, con tanto di divieto di produzione di qualsiasi potenza, mentre le lampadine già prodotte possono essere ancora vendute fino a esaurimento scorte.Parallelamente all'evoluzione tecnologica che ha portato alla sostituzione delle lampadine a incandescenza con quelle a risparmio energetico e quelle a LED (di cui parliamo in modo approfondito più avanti nel servizio), la diffusione dei sistemi di home automation, come La mia casa domotica di Gewiss ha investito il settore permettendo possibilità fino a ieri impensabili: un sistema domotico efficiente permette operazioni centralizzate piuttosto semplici come lo spegnimento immediato di tutte le luci oppure l'applicazione di scenari preimpostati che definiscono quali luci accendere e con che intensità sulla base dell'attività in corso (una festa tra amici, la visione di un film ecc).
Anche rimanendo in un ambito domestico, il contributo hi-tech all'illuminazione può andare ben oltre e comprendere, per esempio, rilevatori IR di movimento e sensori di luminosità sparsi per la casa, che accendono le luci in automatico quando rilevano la presenza di persone ma solo se la luminosità ambientale non è ritenuta sufficiente (con piacevoli conseguenze sulla bolletta).
Tutto questo va infatti a manifestare concretamente il concetto di Smart Lighting come complesso di tecnologie di illuminazione volte alla massima riduzione dei consumi. In quest'ottica troviamo anche lampade anti black-out che si accendono quando manca la corrente e assicurano ore di autonomia, lampade per esterni gestite da un pannello di controllo o da sensori di luminosità e di presenza che, oltre a illuminare l'ambiente grazie a LED neutri, possono anche offrire gradazioni cromatiche diverse a seconda del preset, dell'ora, dell'umore e via dicendo. Qui a fianco, alcune delle tipiche Scene che riguardano sia gli ambienti di casa che i momenti della giornata.
Gli esempi potrebbero andare avanti per ore, tra singole lampadine che si accendono da sole e che possono essere regolate con dimmer a muro fino a passerelle luminose con colore variabile. Se si vuole sperimentare con la luce, oggi gli unici limiti sono la fantasia e il budget.
Luce Smart a casa tua in 5 minuti: ecco come fare
Per ottenere risultati brillanti con l'illuminazione di casa non è necessario possedere complessi sistemi di home automation, poichè grazie alla sempre maggior diffusione delle reti Wi-Fi, disporre di un sistema di smart lighting è alla portata di tutti. Le lampadine integrano l'elettronica di collegamento a un bridge (che utilizza uno standard di comunicazione wireless con le lampadine, come ZigBee), il quale a sua volta è connesso alla rete locale per permettere il funzionamento dell'app di controllo e, tremite accesso web, per la gestione dall'esterno della casa. Per capirci bene e rendere questo servizio anche una guida all'acquisto, procediamo per esempi: Belkin, per esempio, punta molto sul suo sistema di smart home Wemo, del quale un'area importante è proprio l'illuminazione.Le cose interessanti di questa soluzione e di tutte quelle analoghe sono la semplicità di configurazione, la modularità e la versatilità: non c'è bisogno di fare lavori, l'impianto può essere esteso gradualmente aumentando le lampadine (nel caso di Wemo, fino a 50) e il tutto si controlla via smartphone o tablet.
Le funzionalità possibili sono moltissime: a parte l'accensione/spegnimento a distanza, anche quando si è fuori casa via web, c'è la possibilità di creare scenari e programmazioni personalizzate a seconda degli ambienti, temporizzare l'accensione/spegnimento a seconda dell'ora del giorno e della stanza, attenuarle gradualmente, accenderle per qualche ora ogni sera quando si è in vacanza per fungere da dissuasore per eventuali ladri, in alcuni casi anche modificare la tonalità e via dicendo. L'unico inconveniente, se così si può dire, è il costo delle lampadine, nel senso che sono solitamente a LED e integrano l'elettronica di controllo. Va però detto che i consumi sono molto ridotti proprio per via della tecnologia adottata e anche la durata è estesa: giusto a titolo di esempio, Belkin nelle pagine del prodotto dice che “Con una durata di 23 anni (in base ad un utilizzo giornaliero di 3 ore), queste lampadine potrebbero essere le ultime che dovrai comprare!”. Ventitre anni, cosa che con le "care e vecchie" lampadine a incandescenza non sarebbe mai stata possibile.Esempi ce ne sono quanti se ne vuole: c'è Lightfy di Osram, per esempio, ma Philips Hue è quello più noto in assoluto. Anche in questo caso è possibile integrare in rete, tramite un bridge, fino a 50 lampadine da controllare singolarmente, a gruppi e sulla base di scenari preimpostati. Il bridge consente poi la connessione del prodotto a Internet, con possibilità di controllo remoto quando si è fuori casa.
Ciò che rende Hue particolarmente significativo è il fatto di poter riprodurre tutte le tonalità di luce bianca, simulando così sia i toni caldi e rilassanti delle vecchie lampadine a incandescenza, sia quelli freddi e più energizzanti delle luci al neon. Ma al di là di micro variazioni di temperatura colore, Hue può riprodurre anche tutti i colori dello spettro cromatico. Questo significa che gli scenari non solo sono connotati dall'intensità luminosa, che può comunque essere modificata a piacimento, ma anche dal colore, cosa indicata per sottolineare uno stato d'animo, una particolare situazione, un'attività (lettura, relax, concentrazione...) o anche semplicemente per dare un tocco di vivacità ulteriore all'ambiente di casa.
Anche in questo caso è possibile iniziare con poche lampadine e aggiungerne poco alla volta: il bridge, che si collega alla rete locale esistente, ne supporta fino a 50. Le lampadine Hue sono disponibili nel classico aggancio a goccia E27 e anche in faretto con aggancio GU10.
Andiamo oltre: programma i tuoi giochi di luce
Nelle funzionalità smart si può andare oltre, molto oltre: per quanto riguarda Philips Hue, usando IFTTT (If This Than That), ovvero il servizio Internet che permette di collegare web app e servizi tra di loro, è possibile rivoluzionare la propria esperienza di smart home.Collegando Philips Hue al proprio account IFTTT, si possono usare infinite "ricette" accessibili pubblicamente per estendere le funzionalità delle lampadine smart di Philips. Per esempio, usando il servizio di localizzazione dell'iPhone associato a Hue è possibile accendere le luci automaticamente quando ci si trova in prossimità di casa. In pratica, non si corre più il rischio di lasciare le luci accese, a patto di avere il telefono in tasca.
Un'altra funzionalità già sperimentata dagli utenti è la notifica basata sui flash luminosi: quando nel telefono arriva un messaggio, le luci della stanza cambiano colore per un attimo, segnalando la cosa all'utente; è anche possibile fare in modo che le luci di casa emettano per qualche secondo i colori della squadra del cuore quando segna un gol, oppure che cambino tonalità quando sta per piovere, avvisandoci di togliere dal balcone gli indumenti stesi e via dicendo...
Prodotti simili che meritano considerazione sono i Wi-Fi LED Bulb di Hinnovation, ma soprattutto LIFX, un progetto nato su Kickstarter con finalità analoghe a quelle di Philips Hue ma con la particolarità di non necessitare un bridge per funzionare: in questo caso, infatti, le lampadine LIFX si connettono al router esistente e creano una rete Mesh, rendendo superflui altri componenti; inoltre, la rete LIFX può ospitare fino 100 lampadine che richiedono appena 18 Watt per produrre 1.000 lumen e durano 40.000 ore. Un investimento che si ripaga nel tempo. Ovviamente il controllo verrà effettuato tramite app per iOS e Android e sono già previste funzionalità extra come quella dei flash luminosi colorati nel caso di notifica sullo smartphone e l'integrazione con Nest, il sistema di home automation (noto principalmente per il termacquistato da Google. Ovviamente sono poi presenti tutte le funzioni standard come gli scenari, l'accensione temporizzata, la modifica del colore sulla base dell'ora, dell'umore ecc...
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